La classe operaia va in paradiso: Lulù ed Arturo
La scuola davanti alla quale Lulù Massa (Volontè) attende l'uscita di Arturo (Scrobogna), figlio di Lidia (Melato), è la Scuola Pubblica Elementare “Gianni Rodari” di Via Caviggioli 28 a Novara. Arturo esce con i suoi compagni da questo cancello secondario della scuola.
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TRAMA:
Ludovico Massa, detto Lulù, operaio in una fabbrica metallurgica, è un campione di cottimo: nessuno dei suoi compagni riesce a eguagliare il suo ritmo produttivo. Benvoluto dal capo, che adegua il suo rendimento a quello degli altri operai, non è molto amato dai suoi compagni di lavoro. D'altra parte, anche Lulù non è contento di sé: produce, consuma, ha l'auto, il televisore, la casa piena di oggetti inutili, ma si ammazza di fatica, tanto da non avere più nemmeno la forza di avere rapporti con la donna con cui vive. Tuttavia, nonostante le visite sconfortanti a un ex compagno finito dalla fabbrica al manicomio, Lulu continua a mantenere il suo estenuante programma di lavoro, finché un giorno perde un dito. Completamente cambiato, si schiera contro il meccanismo del cottimo, sostenendo - in accordo con un gruppo di estremisti extraparlamentari e in opposizione ai sindacati - la necessità di uno sciopero a oltranza. Scoppiano tafferugli con la polizia e Lulu viene licenziato in tronco. Abbandonato dalla compagna, a cui interessava solo avere una pelliccia, e dagli stessi estremisti, che lo giudicano un caso personale e quindi estraneo alla lotta, Lulù, grazie all'intervento dei sindacati, viene riassunto. Ma ormai anche lui è sulla soglia della follia e ai suoi compagni, impegnati come sempre in una lotta frenetica con i tempi di elaborazione, fantastica su un muro da abbattere oltre il quale si trova il paradiso della classe operaia.